Legalità nelle Scuole

Legalità nelle Scuole

Promozione della cultura della legalità – interventi nelle scuole
Educare alla legalità significa elaborare e diffondere la cultura dei valori civili,  favorire l’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza, partendo dalla consapevolezza della reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità.
Con questo fine ogni anno l’Osservatorio svolge percorsi di sensibilizzazione sul tema della criminalità organizzata nelle scuole medie e superiori della provincia di Rimini.

Il tema è multidimensionale e per questo, nell’approccio con gli studenti, si è sempre scelto di privilegiare la produzione di strumenti che possano attivare un sentimento di necessità di presa in carico individuale della lotta alla mafia, oltre ad acquisire elementi di conoscenza più approfonditi.

Negli scorsi anni, una delle cornici sotto cui sono stati collocati gli appuntamenti di educazione alla legalità è la headline Stop Blanqueo. Stop Blanqueo in spagnolo significa stop al riciclaggio ed è una definizione condivisa dai diversi soggetti sociali che operano attivamente a livello europeo nel contrasto alle mafie. Affondare l’impegno sul versante dell’educazione alla legalità è l’esito della consapevolezza di come il contrasto per essere efficace debba essere corale e diffuso ad ogni livello.

Non si può delegare alle Forze dell’Ordine e alla sola attività repressiva l’onere della lotta alla criminalità organizzata, perché significherebbe dare una risposta spesso tardiva ed unicamente repressiva. Occorre invece lavorare sulla mentalità, le abitudini, la cultura del territorio e dei cittadini che lo abiteranno nel domani: per questo, è fondamentale portare avanti questa attività nelle scuole.

Stop Blanqueo ha portato in alcuni istituti superiori della Provincia ospiti di eccezione come Giovanni Tizian, giornalista del settimanale l’Espresso, sotto scorta per le minacce di morte ricevute e Piergiorgio Morosini, oggi giudice del CSM, nato a Cattolica e profondo conoscitore del territorio ma anche delle dinamiche criminali. Marco Rizzo, giornalista e sceneggiatore, autore di diversi libri di graphic novel quali ad esempio “Peppino Impastato”, “Que viva el Che Guevara”, “Mauro Rostagno” ed impegnato da sempre nell’antimafia. Con Marco Rizzo si sono coinvolti gli alunni delle scuole elementari e medie con l’iniziativa “La mafia spiegata ai bambini”, prendendo spunto dal suo libro a fumetti “L’invasione degli scarafaggi”.

Rivolto agli adolescenti il progetto: “L’arte di pensare con la propria testa”; prodotto di un lavoro condiviso tra il Centro Zaffiria (Comune di Bellaria Igea Marina) e il Laboratorio di educazione all’immagine (Comune di Cattolica). Si è partiti dalla ricerca di modalità capaci di far riflettere i ragazzi in modo significativo su temi che rischiano di rimanere distanti dalla loro quotidianità. Ma, anche, dalla consapevolezza che la conoscenza non necessariamente fa scattare interesse e coinvolgimento. La scelta è caduta sul coinvolgimento di Adalberto Abbate, artista siciliano, che ha esposto anche al Centro Pompidou di Parigi proprio nello spazio 13/16 dedicato agli adolescenti. I temi dell’omertà, dei diritti, della responsabilità del singolo nei confronti di una realtà che non è mai data come immutabile ma in continuo divenire e migliorabile grazie anche a piccoli contributi, sono stati al centro del lavoro con i ragazzi.
Nella stessa cornice di Stop Blanqueo, al fine di diffondere la conoscenza dei principali processi giudiziari e dei risvolti da essi scaturiti, si è attivata una proficua collaborazione alla realizzazione di alcune iniziative promosse dal Gruppo Antimafia Pio La Torre, quali la duplicazione del documentario “Romagna Nostra” e la stampa dell’aggiornamento del dossier sui beni confiscati alle mafie nella Provincia di Rimini.

Unitamente al Riviera Mafie Tour: un originale e partecipatissimo modo di rendere visivamente l’evidenza, attraverso una visita guidata ai beni confiscati alla mafia presenti sul territorio provinciale, di come la mafia sia tra noi, vicino ai luoghi dove viviamo e si consumano le attività ed i riti della quotidianità.

E poi spettacoli teatrali, pellicole cinematografiche, reading sul tema della mafia: tante e diverse sono state le manifestazioni per i giovani andate in scena con il lavoro dell’Osservatorio, e tante dovranno ancora essere. L’educazione alla legalità è in continua evoluzione, utilizzando strumenti sempre più vicini ai giovani e sempre più accessibili digitalmente, perché la condivisione e la sensibilizzazione devono continuare.