Verso un protocollo unico sugli appalti e legalità

Venerdì 25 marzo, nella sede della Provincia di Rimini, si è tenuto il primo incontro del tavolo per un Protocollo unico su appalti e legalità della Provincia di Rimini.

Presenti, oltre alla Provincia che l’ha convocato e presieduto con il presidente Riziero Santi e il dirigente Ivan Cecchini, CGIL, CISL, UIL, FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL,CONFINDUSTRIA, ANCE, LEGA COOP ROMAGNA, CONCOOPERATIVE, CNA, AGCI ROMAGNA, CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO, CEDAIIER, CASSA EDILE FCR.

Nell’ambito della disciplina del testo unico regionale sulla legalità, le parti hanno condiviso di monitorare ogni tipo di comportamenti irregolari e illegali che incidono, negli ambiti di propria competenza, di adottare misure per rafforzare la cultura della legalità, della solidarietà e dell’etica della responsabilità, a tutela dell’impresa sana e del buon lavoro degnamente retribuito. Queste azioni possono contribuire a promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, della prevenzione, attraverso la creazione di un osservatorio su legalità e lavoro, che, con il suo lavoro continuo e permanente, possa conoscere i fenomeni e realizzare concrete politiche sulla sicurezza e la legalità negli appalti.

“La Settimana della legalità – dichiara il presidente della Provincia, Riziero Santi – iniziata con la gioiosa e partecipata marcia per la legalità lunedì scorso, è terminata con l’incontro, di oggi che ha visto i più importanti attori in materia del nostro territorio cominciare il percorso verso la sottoscrizione di un protocollo unico su legalità, sicurezza e appalti. Si tratta di un inizio promettente, figlio dello spirito con cui il 12 marzo abbiamo firmato il Patto per il lavoro e per il clima. La Provincia, in questi giorni, è anche al lavoro per la redazione della convenzione per la Stazione Unica Appaltante (SUA) e per aderire al Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, associazione il cui obiettivo è promuovere, anche nel nostro paese, nuove politiche di sicurezza urbana. Il Forum italiano riconosce il ruolo centrale delle Città nello sviluppo di queste nuove politiche e opera, fin dalla sua costituzione, per costruire un punto di vista unitario di Città, Regioni e Province sulle politiche di sicurezza urbana. Inoltre, ci stiamo attrezzando per la creazione di un osservatorio provinciale su sicurezza e legalità ispirato al proprio della Regione Emilia-Romagna per promuovere la sicurezza urbana e la prevenzione, un tema decisivo per il governo per il territorio.”

“L’approccio che seguiremo – aggiunge Ivan Cecchini – è quello di seguire il metodo inglese: meno utopia e più realismo, meno teoria, ma partendo dalle esigenze delle persone e dalla realtà del territorio, una ricetta da welfare sviluppato, una politica democratica, capace di riattivare la prospettiva inclusiva di fronte ai nuovi conflitti sociali. La proposta è sempre nella prospettiva di indicare nuove soluzioni nei rapporti sociali, che includano e non che escludano. Due gli obiettivi, migliorare la qualità della vita urbana intervenendo sui fenomeni criminali o di disordine, con strumenti diversi da quelli penali, e ampliare gli spazi di agibilità politica e amministrativo riconoscendo nuovi ruoli agli enti locali e in particolare alla Provincia. Prendere seriamente in considerazione la criminalità e la paura, prestare attenzione ai soggetti più esposti al rischio di vittimizzazione e alle vittime stesse, dare rilievo alla dimensione locale, aiutare la comunità a rispondere ai problemi di criminalità. Sperimentare modelli alternativi di ordine sociale e di regolazione dei conflitti, riconoscendo un ruolo fondamentale alla ricerca, quale strumento per capire meglio come intervenire sui problemi, e alla condivisione e diffusione delle conoscenze in materia di criminalità.”